Il Loggione Letterario

Recensione Nella Clessidra del cuore

Nella clessidra del cuore

di Giovanna Fracassi

Si trovava proprio al centro di quel fiume di parole, in uno di quei gorghi che risucchiano ogni sillaba, nuova o meno nuova, parole le scivolavano sulle labbra, le lambivano le vesti ormai intrise di storie.

Recensiamo oggi un’opera composita, Nella clessidra del cuore, di Giovanna Fracassi, edita da Rupe Mutevole Edizioni.L’opera della Fracassi è composita sotto un duplice aspetto: certamente per il contenuto, in quanto è costituita da due sezioni, la prima dedicata ai racconti, la seconda alle poesie, ma anche per i temi, che da racconto a racconto, da poesia a poesia, si rincorrono, si ritrovano e poi si lasciano, per lambirsi nuovamente senza preavviso.

I temi

Nonostante la varietà dei temi proposti, possiamo riconoscere un fil rouge, un filo di Arianna che  mantiene il lettore orientato durante la discesa all’interno dell’Io dell’autrice: perché di questo si tratta, in ultimo, di un viaggio, un percorso fortemente introspettivo, che richiama nel lettore, come in un specchio, le esperienze che ha vissuto e, in alcuni casi, scosta le tende che affacciano su un mondo di possibilità.Il viaggio dunque, non solo nello spazio, ma anche nel tempo, nei ricordi, nelle seconde possibilità. La memoria, che sia rifiuto del passato o nostalgia, ha un ruolo fondamentale: i tempi andati sono rivissuti nostalgicamente attraverso ciò che resta, come le vestigia diroccate di un giardino un tempo florido e ordinato o ancora come un’altra vita che ha prosciugato le nostre energie e dalla quale siamo riusciti, inaspettatamente a salvarci.Altre volte invece il protagonista è l’attaccamento, il tentativo maldestro di far restare le cose come sono, cercando di non muoversi, cullandosi semplicemente nel non fare.Quello che certamente rimane, scostati gli orpelli della scrittura, è un genuino senso di stupore, uno sguardo meravigliato sul mondo, che il tempo non è riuscito a spegnere e, al contempo, un senso di smarrimento per l’immenso ventaglio delle possibilità che questa vita ci pone davanti, come ben si evince dal passo che riportiamo, tratto dal racconto In salita.

Sembrava così immenso il mondo che poteva esplorarlo solo a occhi chiusi, fingendo che quel velo grigiastro fosse solo un sipario lieve che ondeggiava al vento freddo che le sfiorava la pelle.
Le mani in tasca erano conchiglie fragili come la sua disperazione.

Di particolare pregio il racconto Un incontro, che narra, appunto, di un inaspettato rendez-vous oltre i confini del tempo.

Lo stile

Lo stile de Nella clessidra del cuore ha un tratto fortemente ottocentesco nell’uso della lingua e nell’attenzione prestata all’effetto sonoro, che ricorda certamente il Leopardi, ma anche Proust relativamente all’insuperabile capacità descrittiva. Si tratta di un linguaggio ricercato che non si limita ai testi poetici, ma che travalica il confine della poesia per contaminare la prosa e renderla  più fertile.

Per chi

Per chi ama le atmosfere ottocentesche, le descrizioni vivide, i viaggi introspettivi. Per chi ha nostalgia della bella parola, quella curata sotto ogni aspetto.

L’autrice

Edito da: Rupe Mutevole Edizioni