Recensione del libro Lettere a Sofia di Carolina Colombi

“Lettere a Sofia” di Giovanna Fracassi: una ricerca sul mondo assordante degli umani

“Per me la poesia ha questo potere: quando la si legge si deve poter scoprire sempre qualcosa di nuovo accanto al già conosciuto. È questo che rende immortali le liriche dei grandi poeti…”

Sono numerose le riflessioni che Giovanna Fracassi, autrice del volume Lettere a Sofia pubblicato da Tomarchio editore nel 2022, affronta nel suo testo.

Realizzato in forma epistolare, Lettere a Sofia, in un ampio carteggio, raccoglie una sequela di missive riguardanti i fondamentali temi dell’esistenza. Che, indirizzate a Sofia, sono testimoni della profondità di pensiero dell’autrice, nonché della sua sensibilità.

Ma chi è Sofia?

Si chiede il lettore già attratto da una lettura che si rivela fin da subito profonda ed avvincente. Ed è l’autrice stessa a rispondere nella sua postfazione.

Personaggio preso in prestito dall’estro creativo della Fracassi, è figura da identificarsi, verosimilmente, in un’amica cui rivolgersi con limpidezza, senza possibilità di fraintendimenti, mostrando il proprio pensiero con purezza d’animo. Ma Sofia rappresenta per l’autrice anche le persone che, in misura maggiore o minore, hanno partecipato alla sua vita, e che lei considera fonte e stimolo della sua attività di scrittrice.

“Ti confido, cara amica, che talvolta mi vedo come un fiero guardiano del faro che scruta il mare del mondo dalla sua torretta. La mia è veglia notturna di studio e di analisi, è ascesa e discesa dalla cima da cui lo sguardo si spinge lontano per apprendere, per condurre la mia ricerca sul mondo fragoroso degli umani…”

A introdurre il testo, invece, è un’interessante quanto esplicativa prefazione di Alessia Mocci, editor di profonda competenza in vari ambiti culturali. Che è valore aggiunto di un testo ricco di spunti di riflessione, il quale sollecita il lettore a specchiarsi nelle esortazioni di carattere letterario e filosofico presentate dall’autrice. Che, presentate da un punto di vista personale, diventano bene collettivo.

La vita e la morte, l’amicizia, gli affetti, l’esperienza del viaggiare, il mondo della natura, la gioia che può dare la conoscenza, soprattutto se associata all’insegnamento. Pensieri, quelli racchiusi nella pubblicazione di Giovanna Fracassi, nati da profonde spinte culturali, che investigano su temi di spessore esistenziale portati alla luce con sottile tensione. È dunque un ampio ventaglio di questioni fondamentali a dare vita a un testo dal contenuto non solo importante, ma estremamente coinvolgente. Che sprona il lettore ad approfondire le problematiche messe in campo dall’autrice che, seppur affrontate con levità, sono custodi di un pensiero di notevole rilevanza filosofica e letteraria.

“Mi sovviene alla memoria Milan Kundera: ‘la vita è altrove’. Per anni ho fatto mia questa frase, ho dato voce al mio estraniamento. Inevitabile direi, in certi contesti dove non è possibile riconoscersi. Dove l’unica sopravvivenza è andarsene o rinchiudersi in un briciolo di identità dove resistere o trovare il coraggio di alzarsi e dire NO…”

Giovanna Fracassi, scrittrice prolifica, è già conosciuta presso il suo affezionato pubblico per aver dato alle stampe pubblicazioni di varia natura.

Autrice multiforme, sono molti gli interessi coltivati dalla Fracassi, che inevitabilmente si sono intrecciati l’un l’altro lungo il suo percorso di studi. Dalla passione per la letteratura a quella filosofica, dalla fotografia al cinema, senza dimenticare la storia dell’arte e la musica. Nonché l’amore che ha messo nella sua professione di insegnante.

Una tematica che sta a cuore all’autrice, in funzione della propria esperienza pedagogica, è l’attività dell’insegnare, che ben si accompagna a quella dell’imparare, di cui non si può fare uno specifico distinguo, in quanto legate fra loro da una stretta sinergia d’intenti.

“Cara Sofia, in questi giorni ho visitato alcuni musei della mia città. Ho provato lo stesso ‘sgomento’ di altre volte. Mi chiedo: ma è tutto qui quello che resta di una vita, di un artista, sia esso stato un pittore, uno scultore ecc… Vedo collezioni di vecchi libri che nessuno aprirà più. Che senso ha tutto questo?”

Raccolta epistolare sviluppata con un interessante registro elegiaco, Lettere a Sofia di Giovanna Fracassi è una raccolta eterogenea di assoluta originalità.

Motivo di arricchimento di un testo già attraente è l’integrazione di un insieme di racconti brevi di assoluto gradimento, sviluppati dalla stessa autrice. Anche qui, come per le epistole, la Fracassi si pone al confronto con i grandi eventi che fanno dell’esistenza di ciascun individuo un’esperienza unica.

A differenza di altre pubblicazioni a carattere epistolare, Lettere a Sofia gode di caratteristiche che non si possono definire con parole stereotipate. Grazie alla singolarità di un testo, che si presta ad una lettura da assaporare con accortezza per ogni concetto custodito fra le parole.

Una lettura attenta, che grazie alla levità con cui le questioni sono state portate alla ribalta letteraria, non è aggravata dal contenuto dei concetti elaborati. Tutti di ampio spessore filosofico e letterario.

Il cui filo narrativo veicola le lettere rivolte a Sofia, parola di derivazione greca che significa saggezza, con estrema gradevolezza, oltre che con saggezza per l’appunto.

Arricchito da liriche, già patrimonio poetico della Fracassi, che danno la misura della sua abilità anche di poetessa lucida e attenta, il testo si presta a essere un prodotto culturale di livello meritevole di apprezzamento, anche per l’immediatezza di un registro limpido e accessibile a tutti. Appassionati della filosofia, o semplici fruitori che siano.

“Mi affaccio alla finestra del vecchio albergo di Vienna in cui sono arrivata appena un’ora fa. Volto le spalle riottosa alla mia valigia sfatta per metà: le gonne sono appese, ma il resto ha preso amabilmente possesso della stanza sparpagliandosi in ogni angolo…” – da Lo scrigno dei racconti di Giovanna Fracassi

Written by Carolina Colombi